Giornata di approfondimento e mostra sull’EAISMO
4 dicembre 2018
E A I S M O
LIVORNO 1948
NASCE L’ARTE DELL’ERA ATOMICA
SETTANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DEL MOVIMENTO EAISTA
Alla fine del 2018 l’ARCHIVIO VOLTOLINO FONTANI ha organizzato, in collaborazione con il Comune di Livorno, un evento incentrato sul movimento artistico EAISMO, in occasione del 70° ANNIVERSARIO della fondazione e della pubblicazione del manifesto programmatico, dal titolo “EAISMO LIVORNO 1948 NASCE L’ARTE DELL’ERA ATOMICA”.
L’iniziativa si è tenuta il 4 dicembre 2018 nella Sala degli Specchi di Villa Mimbelli, sede del Museo Fattori, con una giornata di studio: critici e storici dell’arte sono intervenuti per una rivalutazione ed una storicizzazione di questa importante e purtroppo ancora poco conosciuta avanguardia pittorica e poetica nata in terra labronica nell’immediato dopoguerra.
La giornata ha avuto inizio con i saluti dell’assessore alla cultura del Comune di Livorno Francesco Belais e della presidente dell’Archivio, Adila Fontani. Coordinati dalla giornalista Alice Barontini si sono susseguiti gli interventi di Gianni Schiavon (“L’Eaismo nel contesto dell’arte italiana del secondo dopoguerra”), di Riccardo Rossi Menicagli (“Eaismo: dissolvimento materiale versus dissoluzione morale”), di Michele Pierleoni (“Angelo Sirio Pellegrini e Marcello Landi: due voci dell’Eaismo tra pittura e poesia”) e di Giacomo Romano (“Voltolino Fontani: Eaismo e oltre l’Eaismo”).
L’attrice Simonetta del Cittadino ha recitato alcune poesie eaiste di Guido Favati, Marcello Landi, Voltolino Fontani e Germano Fontani.
Al piano terra della Villa, e precisamente nella sala verde e nella sala rossa,è stata allestita una piccola esposizione di opere pittoriche di Fontani, Pellegrini, Neri e Landi , tuttavia interessante ed importante, avendo riunito per la prima volta tutti i fondatori dell’Eaismo dal lontano 1949.
Il movimento, il cui nome inizia con un acronimo e significa E(ra)A(tomica)- ISMO, fu fondato da artisti nel campo delle arti figurative e della poesia (Voltolino Fontani che ne fu l’ideatore, Landi, Favati, Neri, Pellegrini). Fu un importante esempio di superamento della tradizione pittorica nell’immediato dopoguerra, che però si originò in una città come Livorno, saldamente ancorata alla tradizione post macchiaiola. Esso ha preceduto cronologicamente il Movimento Arte Nucleare che naque a Milano nel 1950 con Enrico Baj e Sergio Dangelo, ma anche il misticismo nucleare di Dalì. Nel manifesto si legge che negli eventi bellici appena conclusi con la tragedia nucleare si vede “l’equilibrio infranto dell’equazione uomo-mondo” al cui risanamento deve provvedere l’artista. L’era atomica è chiamata “tremenda e malefica” e non lei è l’ispirazione del movimento bensì la tragedia che essa ha generato e il disagio dell’essere umano costretto a vivere in essa.
Il movimento eaista fu attivo (con articoli ed esposizioni) per circa un decennio ed altri artisti entrarono a farne parte (Cocchia, Guiggi, Roffi, Carmassi e Germano Fontani, fratello di Voltolino).
Sebbene sia stato oggetto di alcuni importanti studi (fra tutti quello di Francesca Cagianelli del 2003 “Voltolino Fontani alla Galleria Giraldi – Eaismo, esplosioni nucleari e arti decorative” e quello di Martina Corgnati “Voltolino Fontani, un percorso” del 2014) nonché della tesi di laurea incentrata sulla poesia eaista “ Il movimento eaista nel panorama culturale livornese del secondo dopoguerra” (Adila Fontani, 2006) non è stato mai pienamente sdoganato dalla sua dimensione “provinciale” quando invece avrebbe titolo per figurare tra le avanguardie più interessanti del ventesimo secolo in ambito nazionale e internazionale, un altro esempio, ancora attualissimo, della creatività labronica che aspetta il giusto riconoscimento.
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